Buonanotte a tutti quei giovani che tornano a casa stanchi e felici.
Buonanotte a Rosy Bindi che c’era.
Buonanotte a Di Pietro.
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Buonanotte a tutti quei giovani che tornano a casa stanchi e felici.
Buonanotte a Rosy Bindi che c’era.
Buonanotte a Di Pietro.
Articolo di Giustizia, pubblicato mercoledì 2 dicembre 2009 in Francia.
[Libération]
Ville con piscina, immobili di lusso, automobili sportive o proprietà agricole. Che siano appartenuti alla Cosa Nostra siciliana, alla ‘Ndrangheta calabrese o ai camorristi napoletani, i beni della criminalità organizzata confiscati dallo Stato sono una miniera d’oro. Ma per le autorità italiane, il loro utilizzo sta diventando un rompicapo e porta verso la polemica politica.
Dall’adozione, nel 1996, di una legge che permette di colpire al portafoglio i boss attraverso la confisca del loro patrimonio, il governo deve infatti gestire migliaia di beni di varia natura. Attualmente, “i tre quarti sono inutilizzati”, rivela il quotidiano La Repubblica. Quanto alle imprese confiscate ed affidate ad associazioni, un terzo sarebbero fallite.
Recentemente, il magistrato incaricato dell’inchiesta, Antonio Maruccia, ha reso note le difficoltà incontrate per riconvertire i beni dei mafiosi. Più che le minacce verso i potenziali acquirenti, tra cui enti locali, associazioni o cooperative, gli ostacoli sono spesso di ordine giuridico e amministrativo. In un rapporto, il magistrato cita il caso di un immobile confiscato alla Sacra Corona Unita. Ci sono voluti quindici anni per sfrattare il proprietario.
A volte, la Piovra riesce ad infiltrarsi nel processo di riconversione, obbligando a ripetere l’operazione. A Castelvolturno, vicino a Napoli, alcuni terreni sequestrati al clan dei Casalesi sono stati affidati all’Associazione Cristiana Lavoratori Italiani (Acli). “Il presidente locale è stato in seguito arrestato. Aveva legami con la camorra”, cita come esempio Antonio Maruccia, sottolineando che la ristrutturazione dei beni rappresenta un costo molto elevato per la collettività. A Siracusa, per creare una cooperativa agricola che produce grano, arance ed olive su un terreno di Cosa Nostra, lo Stato ha dovuto sborsare 3 milioni di euro.
Il governo di Silvio Berlusconi ha di recente previsto di semplificare la questione mettendo all’asta il patrimonio di Totò Riina, Bernardo Provenzano e di altri boss. Drastica, la proposta ha provocato il terrore delle associazioni antimafia, che temono che i clan recuperino i loro beni tramite dei prestanome e pensano che “è un regalo ai boss”.
Mezzo milione di automobili Punto Fiat già commercializzate da controllare in fretta e furia. Prima che ci scappi l’incidente, o peggio ancora il morto. La Fiat sta organizzando una delle più grandi campagne di richiamo della sua storia, a causa di un difetto di fabbricazione del piantone dello sterzo su cinquecentomila auto fabbricate nel 2008 e nel 2009, vendute metà in Italia e metà nel resto d’Europa.
Una debolezza strutturale di cui si sono accorti i greci qualche giorno fa. Da Atene è partita una comunicazione al Rapex, il Sistema di allerta rapido messo in piedi dalla Commissione europea per i prodotti pericolosi. In mezzo ai soliti prodotti cinesi, tra giocattoli che perdono pezzi e apparecchi elettrici che causano scosse, nel penultimo bollettino spunta a sorpresa la “Fiat Grande Punto” e la “Grande Punto Abarth”.
“Il prodotto presenta rischi di danni perché un possibile scorretto avvitamento detta vite superiore che fissa il piantone dello sterzo, potrebbe causare la rottura dello sterzo con conseguente perdita di controllo del volante, che a su volta potrebbe causare un incidente”.
Le macchine da richiamare vanno dal numero di matricola 24267 al 412774, e dal numero 1112419 al 1392261.
La Fiat: “Sono circa cinquecentomila le Punto da controllare. Per fortuna non ci sono stati ancora incidenti. L’eventuale riparazione sarà a nostro carico“.
Queste sono notizie che per televisione non vedremo mai e nei giornali vengono relegati in un angolo. Nel vercellese, un immigrato senegalese di 35 anni, entrato in clandestinità e lavoratore in nero, è stato ucciso dal datore di lavoro dopo una lite per un compenso non pagato per tre mesi di lavoro. L’omicida, artigiano biellese, è stato arrestato reo confesso. Le indagini sono state condotte dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Vercelli, che hanno ricostruito la vicenda e spiegano: due giorni fa in un canale tra le risaie del vercellese, nel comune di Arborio, è stato trovato il corpo di un immigrato. Era senza documenti i militari hanno eseguito accertamenti e attraverso le impronte digitali sono arrivati a identificare il corpo: Ibrahim M.B., senegalese di 35 anni. Se fosse capitato il contrario, per televsione sui giornali se ne sarebbe aprlato per giorni, Maronie la lega avrebbero proposto un inisprimento delle misure nei confronti degli extracomunitari e il PD avrebbe discettato a lungo fra Islam buono e Islam cattivo. Mi dispiace ,vi è andata male. Sarà per la prossima.
Il lettore Mp3 fa parte della vita di giovani e non solo. Ciò che manca è la pulizia degli auricolari. Le orecchie di chi usa abitualmente un lettore digitale di musica infatti contano molti più batteri rispetto a chi usa di saltuariamente le cuffiette. Proprio i ricercatori della Kasturba Medical College di Manipal, in India, hanno passato sotto la lente di ingrandimento 50 auricolari e con questi le orecchie di un campione di altrettante persone. La metà usava regolarmente il lettore Mp3, gli altri solo occasionalmente. Ebbene, secondo la ricerca pubblicata sul Journal of Health and Allied Sciences, chi non rinuncia a questo accessorio è destinato a convivere con microrganismi il più delle volte innocui, ma in qualche occasione anche con batteri come lo stafilococco.
L’infezione più comune: l’otite esterna. È un’infiammazione del condotto uditivo ed è caratterizzata da un dolore intenso. I batteri, come lo stafilococco, sono la causa della forma acuta. “L’otite si riconosce dal dolore – spiega l’esperto –. Non mancano prurito e calo dell’udito (se l’orecchio è gonfio) e l’arrossamento della cute”. Se quindi dopo un utilizzo eccessivo di un lettore Mp3 compaiono questi sintomi è necessario ricorrere a un medico che identifichi il tipo di otite e che somministri la terapia più adatta. “L’otite infatti può interessare l’intero condotto o essere localizzata in un punto, il cosiddetto foruncolo.
Bambini, attenzione al cotton fioc. Se per gli adulti il problema si identifica in una scarsa igiene per i piccoli il problema è l’opposto. “Molte mamme per pulire l’orecchio del proprio bambino usano il cotton fioc trascurando i rischi che una cura eccessiva può causare. Il condotto uditivo ha una conformazione particolare, non è lineare ma ha la forma di una ‘S’. Spingere il bastoncino troppo in fondo può creare piccole lacerazioni, che provocano prurito e dolore. Oppure possono spingere il cerume in fondo, andando a intasare così tutto l’apparato uditivo”. Meglio quindi usare soluzioni fisiologiche, gocce o lavaggi con acqua. In farmacia poi si possono acquistare appositi nebulizzatori da spruzzare nelle orecchie. In pochi istanti, il cerume uscirà dalle orecchie, lasciando l’interno tutto pulito. Un consiglio questo che vale sia per i bambini sia per gli adulti che al lettore Mp3 proprio non riescono a rinunciare.
Attualmente un quarto della popolazione mondiale fa man bassa dei tre quarti dell’energia prodotta dal pianeta, mentre un terzo della popolazione mondiale non dispone di elettricità.Gli Stati Uniti consumano 22 volte più energia per abitante di quanto ne consuma un abitante dell’India. la Cina è un altro divoratore di energia, incontrollato.
una gran parte dei consumi elettrici dei paesi ricchi veine assorbita da oggetti superflui. Nell’indecisione tra due modelli di eletrodomestici bisogna scegliere quelli con display meccanicoevitando quelli digitali che restano semprein stand-by sprecano enormi quantittativi di elettrcità, di cui non ci si rende conto.