Robert Heinlein è uno scrittore di fantascienza americano che scrisse il racconto: “L’anno del diagramma”. In questo racconto uno scienziato misura con un grafico i sintomi dell’assurdità del mondo: alle impennate della curva, corrispondono le grandi sciagure a catastrofi collettive finchè un giorno la linea tocca un vertice e lo scienziato prevede la fine della civiltà, che puntualmente avviene. Max Horkheimer è stato come lo scienziato del racconto di Heinlein infatti il suo pensiero, che egli sviluppa soprattutto nei saggi “Dialettica dell’illuminismo” (scritto insieme ad Adorno) e “Eclisse della ragione” (entrambi 1947), si configura come una critica globale della moderna civiltà occidentale e di quella “logica del dominio” che egli identifica come base di ogni sua manifestazione sociale, economica e culturale.
Horkheimer è stato definito il profeta del diluvio perché secondo il pensatore tedesco, l’amore sparisce dalla terra e gli uomini diventano sempre più aridi: ma rimane in loro un’insoddisfazione che genera la violenza. Il futuro appare dunque “Come un mondo del tutto razionalizzato e perciò predisposto, amministrato centralmente, soffocato dallo spirito burocratico, privo dei grandi sentimenti, della fantasia, della capacità d’immaginazione, incapace di giustizia.”Max Horkheimer è stato il profeta della decadenza della ragione, del crollo della civiltà industriale e delle libertà individuali. Come nel racconto di fantascienza oggi sembra sempre più vero che anche la curva da lui disegnata abbia raggiunto il suo vertice.
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